Piccoli invia in aiuto di Calvi Francesco Pazienza, agente segreto vicino ai servizi segreti statunitensi, alla massoneria e con un giro di affari in tutto il mondo. Pazienza rivela che l'elenco degli appartenenti alla P2 verrà reso pubblico e che il governo, grazie all'avversione dei comunisti, cadrà. Gelli e Mister Kane si levano dalla circolazione, seguiti anche da Ortolani, che prima di fuggire consiglia a Calvi di dileguarsi pure lui. Calvi si rifiuta, reclamando la propria innocenza; poco tempo dopo, viene arrestato dalla Finanza, dopo che la magistratura milanese ha scoperto che centinaia di migliaia di dollari dell'Ambrosiano passano per delle consociate estere del Banco in paesi con segreto bancario (come le Bahamas, il Lussemburgo e la Svizzera) per poi approdare in America Latina, dove 'scompaiono' misteriosamente.
Clara, moglie di Calvi chiede aiuto ai politici: prima si incontra con Andreotti, il quale le dice che per risolvere la situazione metterà un proprio uomo nel consiglio d'amministrazione dell'Ambrosiano; poi si incontra con i socialisti, senza ottenere nulla. Clara si reca poi dal marito in carcere: Roberto le dice di far arrivare la voce in Vaticano che vuole rivelare che dietro a tutti i capitali del Banco c'è lo IOR. Inoltre, Calvi intende far uscire allo scoperto dei documenti di sua proprietà che rivelano che la finanza laica tiene dei fondi fuori bilancio. A New York Carlo, il figlio di Roberto e Clara, insieme a Pazienza tenta di chiedere l'aiuto di un monsignore vicino all'Opus Dei, avverso a Marcinkus, ma a causa della vicinanza del padre ai socialisti e ai massoni l'aiuto viene negato.
Il dirigente aziendale Bruno Tassan Din rivela a Clara che, se vuole che il marito esca dal carcere, egli dovrà collaborare con la magistratura. Calvi viene sottoposto a interrogatorio e rivela che lui è solo un burattino nelle mani di Gelli, Ortolani e Sindona, e che tutti i finanziamenti importanti (fra cui quelli ai socialisti) che ha effettuato il Banco sono stati ordinati da loro, e Calvi non si è potuto rifiutare. Poco dopo l'inizio del processo, una notte, Calvi, disperato, tenta di suicidarsi ingerendo delle pastiglie e recidendosi un polso, ma viene soccorso e ricoverato in ospedale.
Il giorno dopo, mentre ha luogo il dibattito sulla fiducia al nuovo Presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini (segretario del Partito Repubblicano Italiano e primo capo del governo laico dopo quasi quarant'anni di egemonia democristiana), il Papa consiglia a Marcinkus di inviare un messaggio a Calvi che lo possa rasserenare. La discussione viene interrotta dall'arrivo di Casaroli, che deve parlare con il Papa.
Marcinkus fa arrivare a Calvi, tramite il cappellano del carcere, il messaggio nel quale afferma che, per distendere la situazione, basta dire che il Banco Ambrosiano non ha niente a che fare con i capitali su cui la magistratura sta indagando; Calvi non è per nulla sollevato, affermando che non servirebbe a nulla in quanto la magistratura vuole a tutti i costi scoprire dove siano finiti i soldi.
Pazienza chiede a Calvi, tramite Clara, di rivelare i nomi dei veri padroni dell'Ambrosiano, così che Roberto possa essere assolto da colpe che non ha; il banchiere però non vuole, in quanto correrebbe grossi guai.
Viene arrestata la figlia di Gelli e le vengono trovati con sé dei documenti appartenenti al padre con la firma del Pentagono americano: Pazienza, membri delle forze armate italiane e l'establishment statunitense (rappresentato da Mister Kane) si interessano a ciò, in quanto provare l'autenticità della firma sarebbe provare che Gelli aveva il supporto di istituzioni estere.
Calvi in carcere è stato contattato da un mafiosocamorrista e Pazienza si è attivato per salvare il politico democristiano Ciro Cirillo, rapito dai terroristi; Calvi fornisce a Pazienza i soldi - provenienti dai capitali dell'Ambrosiano - per pagare il riscatto, che tramite la camorra arriva nelle mani dei terroristi, così Cirillo viene liberato.
I socialisti, come già detto a Clara, si mobilitano dalla parte di Calvi, ma l'intervento è fallimentare in quanto, più che finalizzato ad aiutare il banchiere, consiste praticamente solo in un attacco alla magistratura. Clara chiede così a Pazienza un aiuto maggiore: la spia dice che provvederà, andandoci giù pesante con tutti i mezzi a disposizione.
"NON VOGLIO PERDERE DIECI ANNI DI POTERE"
Il Tribunale di Milano condanna Calvi a quattro anni di reclusione e al pagamento di una multa da 16 miliardi di lire. Egli, al momento rilasciato dall'autorità giudiziaria e quindi a piede libero, si reca a una riunione del consiglio d'amministrazione dell'Ambrosiano, facendone presente ai membri che la carica di presidente gli spetta di diritto e che, nonostante lo scandalo, negli ultimi mesi il bilancio del Banco è più che soddisfacente, negando la presenza di ogni irregolarità e quindi sostenendo l'impossibilità e l'inutilità di un commissariamento dell'istituto.
ROBERTO CALVI FUORI DALLE SBARRE
IL VESCOVO DELLO IOR
Pazienza organizza una 'vacanza' per Calvi, sul punto di un esaurimento nervoso: affitta una villa a Porto Rotondo per lui e la moglie e invita importanti politici, militari, agenti segreti, avvocati e criminali che rientrano fra le sue conoscenze. L'invitato di spicco è Flavio Carboni, potente imprenditoresardo vicino alla massoneria e a settori del Vaticano, che si dice disposto ad aiutare Calvi. Calvi chiede a Marcinkus di fare delle lettere di garanzia dove garantisce per un debito di un miliardo di dollari dell'Ambrosiano 'svanito' nei conti sudamericani, dietro a cui effettivamente c'è lo IOR, ma l'arcivescovo si rifiuta, in quanto sarebbe un'ammissione che la responsabilità delle azioni irregolari del Banco è della banca vaticana. Marcinkus però poi accetta, solo per tranquillizzare momentaneamente Calvi: scrive due lettere di garanzia nelle quali ammette che lo IOR possiede il pacchetto di maggioranza delle società sudamericane e che è al corrente del debito. Il vicepresidente del Banco Roberto Rosone si dimostra però scettico, in quanto, sebbene con le lettere di Marcinkus sia stato congelato, il debito non è ancora estinto, e sarà difficile trovare un miliardo per colmare il 'buco'.
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